I Chirotteri sono gli unici Mammiferi capaci di volo attivo. L’ala dei pipistrelli
deriva dalla trasformazione dell’arto anteriore, è in effetti una mano modificata,
che presenta ossa metacarpali e falangi estremamente allungate. Da ciò il termine
Chirotteri che deriva dal greco keir (mano) e pteron (ala), “mano
alata”.
Patagio = Le ossa metacarpali e le falangi, insieme alle ossa del
braccio e dell’avambraccio, formano il telaio osseo su cui si tende la membrana
alare, il patagio. Nel patagio sono, inoltre, inglobati anche gli arti posteriori
e generalmente la coda. Il patagio è una membrana composta da tessuto connettivo
e fibre elastiche, percorsa da fasci muscolari assai sottili, terminazioni nervose
e vasi sanguigni.
Il patagio viene distinto in varie zone:
- Propatagio: parte che si estende dal collo al pollice;
- Ectopatagio o Dactilopatagio: porzione di membrana compresa tra il 2°e il 5°dito;
- Plagiopatagio: porzione che va dal 5°dito al tarso,in cui possono essere individuati
il Mesopatagio ed Endopatagio;
- Uropatagio: elemento che si estende tra gli arti inferiori, includendo in tutto
o in parte anche la coda. La membrana viene stesa ulteriormente grazie alla presenza
di un perone a livello della giuntura del piede che in alcune specie è rafforzato
da una plica di pelle detta epiblema.
Soltanto il pollice, piuttosto corto, resta libero dal patagio ed è l’unico munito
di un artiglio acuminato e ricurvo, simile a quello delle dita posteriori, grazie
al quale i pipistrelli riescono ad arrampicarsi.
Sistema muscolare e Sistema scheletrico = ( quando
ci arrivi sopra con il cursore appare un pippi che alza i pesi o fa delle flessioni…
però per lo sforzo gli scappa una puzzetta col gassss)
Lo scheletro dei Chirotteri è necessariamente molto leggero, anche se non composto
da ossa cave (come nel caso degli uccelli), per consentire il volo. La gabbia toracica,
analogamente a quella degli uccelli, è molto rigida per favorire un migliore inserimento
dei muscoli alari.
Nel complesso la muscolatura scheletrica risulta forte soprattutto per quanto riguarda
quella impiegata nel movimento delle ali.
L’avambraccio è formato da 2 ossa: il radio, ben sviluppato e l’ulna, ridotta. La
parte peculiare dello scheletro dei pipistrelli è la mano, modificata per consentire
il volo. Le ossa metacarpali, fatta eccezione per il pollice, e le falangi sono
sottili ed allungate per sostenere la membrana alare.
Gli arti posteriori presentano una particolare conformazione: il femore è girato
di 180° nella sua giuntura così che il ginocchio è rivolto all’indietro. Nelle dita
del piede sono presenti grandi unghie che consentono ai pipistrelli un sicuro aggancio
alle superfici dei posatoi. Uno speciale meccanismo consente loro di rimanere attaccati
senza alcun consumo di energia: il peso dell’animale preme il tendine del grande
flessore contro la guaina del tendine stesso, l’attrito evita che il tendine del
grande flessore si sposti indietro; così l’unghia rimane ben attaccata senza che
il pipistrello debba contrarre i muscoli del piede.
La dentatura è diversa fra le varie specie ed adattata alla tipologia di preda catturata.
Nelle specie europee il numero di denti varia fra 32 e 38, la formula dentale indica
il tipo e il numero dei denti presenti ed è utile per la determinazione della specie;
non supera mai:
2.1.3.3.
3.1.3.3.
I denti sono quindi piuttosto variabili di forma e di numero nelle varie famiglie;
i canini vengono utilizzati per catturare ed uccidere gli insetti in volo, mentre
i molari gobbosi per tritare l’esoscheletro delle prede.
Sistema circolatorio = I pipistrelli hanno un cuore molto grande
(un cuore grande così!!!) in grado di pompare una sufficiente quantità di sangue
nei muscoli durante i lunghi tragitti percorsi e che richiedono un elevato dispendio
energetico. A differenza degli altri mammiferi della stessa grandezza, il cuore
dei pipistrelli ha più vasi sanguigni ed il sangue ha la capacità di trasportare
una quantità di ossigeno superiore; ciò rende il sistema circolatorio molto efficiente
nel supportare l’attività di volo.
I vasi sanguigni presenti a livello delle ali consentono, ai pipistrelli di liberarsi
degli eccessi di calore corporeo prodotto durante il volo. Questi vasi si dilatano
e si restringono grazie alla presenza di un sistema di valvole che regolano il flusso
di sangue: all’aumentare della temperatura corporea, aumenta l’afflusso di sangue
nelle ali che viene così raffreddato dall’aria. Questo meccanismo è necessario per
la termoregolazione in quanto i Chirotteri non presentano le ghiandole sudoripare.
Nei vasi sanguigni è inoltre presente un numero più elevato (rispetto agli altri
mammiferi) di valvole che evitano il reflusso del sangue.
Sistema cutaneo = Il sistema cutaneo è molto esteso: l’epidermide
ricopre la membrana alare, i padiglioni auricolari, le strutture nasali... questo
determina abbondante traspirazione, con conseguente perdita di liquidi, che naturalmente
devono essere reintegrati. I pipistrelli hanno quindi bisogno di bere tutte le notti
per non disidratarsi, essi fanno generalmente come le rondini, volano radenti alla
superficie dell’acqua e la prelevano direttamente aprendo la bocca).
Sono presenti numerose ghiandole cutanee con diverse funzioni: servono per produrre
il latte per alimentare i neonati, mantenere elastica ed efficiente la pelle del
patagio oppure nei maschi, per marcare il territorio del rifugio; sono anche presenti
strutture non ghiandolari, come i cuscinetti buccali, la cui funzione non è ancora
chiarita, ma che identificano i generi Nyctalus, Pipistrellus, Hypsugo
e Vespertilio.
Il mantello, costituito da una pelliccia morbida e folta, ha l’importante funzione
d’isolamento termico.
Sistema respiratorio = presenta particolari adattamenti per il
volo e l’emissione di ultrasuoni. I polmoni sono molto sviluppati per far fronte
alla richiesta di ossigeno dei muscoli e la laringe è dotata di una forte muscolatura
essendo implicata nell’emissione degli ultrasuoni.
Apparato genitale = non esiste un dimorfismo sessuale accentuato,
maschi e femmine si distinguono grazie alla presenza dei differenti organi genitali.
Di regola le femmine sono più grandi dei maschi.
Organi sensoriali =
- Vista: La vista, anche se è a tutti gli effetti funzionale, tuttavia costituisce
uno degli organi di senso meno perfezionati. Tra le specie europee, l’Orecchione
ha gli occhi di maggiori dimensioni in relazione alla taglia.
- Udito: L’udito è certamente il principale senso utilizzato dai pipistrelli, anzi
si potrebbe affermare che essi “vedono con le orecchie”. I chirotteri si orientano
e cacciano utilizzando un sistema comparabile ad un sonar che consente loro di muoversi
velocemente anche nell’oscurità più completa: l’ecolocalizzazione. Appaiono evidenti,
soprattutto nei chirotteri insettivori, gli adattamenti fisiologici e morfologici
dell’apparato uditivo e della laringe, in relazione all’utilizzo di questo sistema.
Ci sono considerevoli variazioni nella struttura e nella forma delle orecchie e
del muso: nei rappresentanti del Genere Plecotus i padiglioni auricolari
possono arrivare a 40 mm di lunghezza, presentano numerose pliche orizzontali (pinne)
e sono uniti alla base; in generale, comunque, negli appartenenti alla famiglia
dei Vespertiliondae, le orecchie sono separate, c’è un trago ed un lobo basale
anteriore, mentre nei Rinolophidae il trago è assente. (fig.1)
- Tatto: Il senso del tatto è molto sviluppato: sono presenti numerosi recettori
(tattocettori, chemiocettori), soprattutto a livello della membrana alare, che consentono
ai pipistrelli di usare le ali per catturare le prede. Sugli arti posteriori e sul
muso sono presenti particolari peli che consentono la percezione di stimoli tattili
importanti anche nella scelta del rifugio.
- Olfatto: Il senso dell’olfatto è risultato essere acuto ed importante soprattutto
nel riconoscimento tra madre e figlio.
Ciclo Biologico
Ibernazione = i pipistrelli che vivono nelle regioni temperate
hanno sviluppato adattamenti per sopravvivere durante i periodi freddi in cui scarseggia
il cibo. In inverno entrano in ibernazione in ambienti protetti dove la Temperatura
e l’Umidità sono quasi costanti. Il loro metabolismo si abbassa in maniera consistente:
la temperatura corporea diminuisce fino a raggiungere quella ambientale con una
variazione di 1-2 °C; il battito cardiaco è rallentato con vasocostrizione periferica;
il tasso respiratorio è ridotto per minimizzare il consumo di ossigeno. Durante
questo stato di inattività la sopravvivenza è garantita dalle riserve di grasso
corporeo (bianco e bruno), accumulato a livello sottocutaneo, a protezione degli
organi vitali.
Risveglio = in primavera, a partire dalla fine di Febbraio - Marzo
si ha il risveglio ed ha inizio la caccia, per integrare il peso corporeo perduto
durante i mesi di letargo. I pipistrelli mostrano una particolare capacità nel controllo
della temperatura corporea: riescono, infatti, ad entrare nella fase letargica ed
a risvegliarsi divenendo attivi più velocemente rispetto ad altri animali letargici
della stessa taglia corporea.
Formazione delle colonie riproduttive = tra maggio-giugno le femmine
si aggregano in colonie riproduttive o nursery in zone calde e protette. E’ in questa
fase, infatti, che nelle femmine mature, accoppiatesi nel periodo autunnale, avviene
l’ovulazione. Durante il letargo, nella gran parte delle specie, gli spermatozoi
vengono trattenuti quiescenti e vitali nell’utero delle femmine, e queste ultime
ovulano solo a letargo ultimato, in primavera, per consentire la fecondazione. Fanno
eccezione le femmine del Miniottero (Miniopterus schreibersii) in cui la
fecondazione è avvenuta subito dopo l’accoppiamento, ma lo sviluppo embrionale si
è comunque interrotto, per riprendere a primavera.
Parto e allattamento = verso luglio avvengono i parti, in genere
un solo piccolo, raramente due. Nella colonia i giovani vengono accuditi e allattati
almeno 4 volte al giorno e dopo poche settimane sono perfettamente abili al volo.
Accoppiamenti = al termine dell’estate le colonie riproduttive
si sciolgono. Inizia il periodo degli accoppiamenti, che in alcune specie può interessare
anche la stagione invernale.
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